In ogni casa è presente la farina Manitoba e molte famiglie usano la farina Manitoba senza riflettere sugli effetti che la sua alta dose di glutine produce nell’intestino.

La farina Manitoba è ovunque, ci segue ogni volta che mangiamo!

Uscire di casa al mattino e fare colazione al bar con una brioche o altra pasticceria composta con farina Manitoba non è una saggia scelta di salute. Oppure possiamo mangiarla con una pizza durante il giorno o con gli amici a cena.

E non è una carezza al nostra intestino.

 

Farina forte

La farina Manitoba non è adatta all’intestino.

È una farina di grano tenero (Triticum aestivum) del Nord America. Questo tipo di farina prende il nome dalla zona di produzione dove inizialmente cresceva un grano forte e resistente al freddo: Manitoba, vasta provincia del Canada, che, a sua volta, prende il nome dall’antica tribù Indiana che l’abitava.
È una farina “forte” (in inglese “strength“) per il elevato contenuto in proteine insolubili (glutenina e gliadina).

Per definire la “forza” di una farina si usa il coefficiente “W”: più alto è il valore, più la farina è forte. Una farina debole ha un valore W inferiore a 170 mentre la Manitoba ha un valore W superiore a 350.

Attualmente si definiscono come Manitoba tutte le farine con W superiore a 350, qualsiasi sia la zona di produzione e la varietà di grano con la quale viene ottenuta la farina.

La caratteristica principale di questa farina è di contenere una grossa quantità di proteine insolubili (glutenina e gliadina) che, a contatto con acqua o altro liquido nella fase d’impasto, produce glutine. Il glutine forma una tenace rete che, negli impasti lievitati trattiene i gas della lievitazione permettendo un notevole sviluppo del prodotto durante la cottura; nel caso delle paste alimentari trattiene invece gli amidi che renderebbero collosa la pasta e permette una cottura al dente.

 

Dove si trova

Si trova in confezioni industriali e anche in pacchi per uso domestico. Molte famiglie usano la farina Manitoba senza riflettere sugli effetti che l’alta dose di glutine produce nell’intestino. In Italia, dove per legge la pasta si può produrre esclusivamente con il grano duro, è adoperata nell’industria della pasta all’uovo.

I mulini spesso la adoperano per “tagliare” altre farine, aumentando in questo modo il coefficiente W totale della farina.

L’impasto fatto con la Manitoba risulterà più elastico e più forte, adatto per la lavorazione di pane particolare (baguette francese, panettone e pandoro), della pizza, delle ciaccie o torte al formaggio e di particolari paste alimentari, pani speciali.

 

Seitan e sai…cosa mangi?

La Farina Manitoba viene utilizzata anche come base per la preparazione del SEITAN, alimento che viene anche definito come “Carne Vegan”.

Consiglio ai vegetariani e alle persone che consumano seitan di riflettere su questa loro scelta alimentare. Il seitan è un concentrato di glutine.

Un eccesso di glutine, ripetuto nel tempo, provoca una aggressione ai villi intestinali, che sono le porte attraverso le quali le molecole nutrienti introdotte con la alimentazione entrano o non entrano nel nostro sangue.

Il glutine altera in profondità i villi e i microvilli, gli enterociti della mucosa dell’intestino tenue. Con il tempo e con dosi elevate giornaliere di glutine una persona può sviluppare la celiachia con anticorpi positivi al morbo celiavo (anti gliadina, anti endomisio, anti-transglutaminasi) oppure può andare incontro alla sindrome GLUTEN SENSITIVITY (anticorpi negativi ma sintomi della celiachia).

Consiglio di chiedere al proprio fornaio, pasticciere, pizzaiolo …se usa o non usa farina Manitoba. Se la usa consigliate di smettere l’uso per garantire la salute pubblica.

La salute nasce da un intestino sano.

Buona giornata in salute.