Latte di soia, farro, riso, avena… Una scelta di salute. Cambiare si può!

Latte di soia, farro, riso, avena… Una scelta di salute. Cambiare si può!

Un maggior numero di persone ha intolleranza al lattosio per carenza dell’enzima lattasi prodotto dai microvilli dell’intestino tenue.

La lattasi non viene prodotta per compromissione dei villi intestinali aggrediti da una errata alimentazione.

L’ intolleranza al lattosio non è mai sola, quando presente vuol dire che ci sono problemi vari nell’intestino.

Molte persone sono allergiche alle proteine del latte, alla caseina! Così nel tempo in commercio si sono diffusi i latti vegetali.

A norma di legge non possono essere definiti latti vegetali, ma bevande di soia, riso, avena, farro, mandorle!

Questi latti vegetali non contengono lattosio e neppure caseina!

 

Latte di soia

È il più ricco in proteine e in grassi, il più povero in carboidrati. Leggere sempre etichetta: non deve contenere più di O.9% di soia OGM. Il limite della soia sta che il 90% della soia è geneticamente modificata, è per lo più di importazione.

Contiene inibitori delle proteasi, può alterare la digestione delle proteine causando allergie alle varie proteine alimentari.

La soia contiene agglutinine, acido fitico che impedisce assorbimento di calcio, magnesio e altri minerali!

Contiene una dose eccessiva di isoflavoni, con azione similestrogeni, non sempre salutare! Attenzione anche alla lecitina di soia, tanta pubblicizzata contro il colesterolo, per la sua potenziale origine da soia geneticamente modificata. Nel latte di soia può essere presente olio di semi di girasole. Leggere etichetta.

 

Latte di riso

Ha il più alto contenuto in carboidrati e il più basso contenuto in proteine e lipidi.

 

Latte di avena

Ha un contenuto ben equilibrato di carboidrati, proteine, lipidi, buon alimento (ricordo che con l’avena si può fare il porridge classica colazione inglese)

 

Latte di mandorle

Il più alto contenuto in grassi omega 3, mentre i carboidrati e le proteine come avena.

 

Latte di farro

Meno carboidrati del latte di riso, proteine ad alto valore biologico con aminoacidi ramificati e fenilalanina, con effetti tonici, adatto a chi ha bisogno di slancio e migliore tono umore. Stessi effetti anti depressivi e contro la stanchezza sono posseduti dal farro in chicchi!

 

 

Le ricette dei latti vegetali

 

Latte di riso

1- mettere in ammollo il riso, 60 grammi in un litro di acqua

2- mettere dopo una ora di ammollo riso e acqua a bollire x 40 minuti 3- frullare acqua e riso fino a ridurre il composto in liquido

4- filtrare tutto in un colino

5- versare il latte di riso ottenuto in un recipiente di vetro e se volete, aggiungete o cannella o vaniglia o altra spezia preferita

6- conservate in frigorifero per il consumo. Il latte di riso contiene la maggiore dose di carboidrati rispetto agli altri cereali!

 

Latte di avena

1- 50 g di avena in 500 ml di acqua, portarla a cottura x 50′

2- frullare fino a poltiglia liquida

3- aggiungere 500 ml di acqua fredda e frullate di nuovo

4- passare il composto in colino, conservare in recipiente di vetro! L’avena È piu’ ricca in proteine e contiene meno carboidrati del riso! Il porridge È una farinata di avena, classica colazione inglese!

 

Latte di farro

Stesso procedimento, 50 g di farro in un litro di acqua, eseguire le stesse azioni come per fare il latte di riso. Ricco in proteine, con aminoacidi essenziali molto utili per tono umore e senso di energia attiva.

 

Latte di miglio

Stesso procedimento latte di farro. Consigliato.

 

Latte di quinoa e di amaranto

Per le loro proteine con tutti gli aminoacidi essenziali!

 

Latte di orzo

A vostra scelta.

 

 

Ciascuna persona può scegliere il suo cereale più adatto alle sue condizioni di salute!

Chi vuole maggiore dose di carboidrati scelga latte di riso, avena. Chi vuole più tono umore e muscolare scelga latte di farro!

Chi vuole più proteine scelga latte di miglio, ma soprattutto di quinoa ed amaranto!

Chi vuole può usare cannella o vaniglia o altra spezia preferita per ottenere un gusto personalizzato.

Consiglio di preparare questi latti vegetali in casa propria, nei latti vegetali in commercio può essere presente aggiunto olio di girasole o altro seme!

Buona giornata in salute.

Latte di soia, farro, riso, avena… Una scelta di salute. Cambiare si può!

Latte di soia, farro, riso, avena… Una scelta di salute. Cambiare si può!

Un maggior numero di persone ha intolleranza al lattosio per carenza dell’enzima lattasi prodotto dai microvilli dell’intestino tenue.

La lattasi non viene prodotta per compromissione dei villi intestinali aggrediti da una errata alimentazione.

L’ intolleranza al lattosio non è mai sola, quando presente vuol dire che ci sono problemi vari nell’intestino.

Molte persone sono allergiche alle proteine del latte, alla caseina! Così nel tempo in commercio si sono diffusi i latti vegetali.

A norma di legge non possono essere definiti latti vegetali, ma bevande di soia, riso, avena, farro, mandorle!

Questi latti vegetali non contengono lattosio e neppure caseina!

 

Latte di soia

È il più ricco in proteine e in grassi, il più povero in carboidrati. Leggere sempre etichetta: non deve contenere più di O.9% di soia OGM. Il limite della soia sta che il 90% della soia è geneticamente modificata, è per lo più di importazione.

Contiene inibitori delle proteasi, può alterare la digestione delle proteine causando allergie alle varie proteine alimentari.

La soia contiene agglutinine, acido fitico che impedisce assorbimento di calcio, magnesio e altri minerali!

Contiene una dose eccessiva di isoflavoni, con azione similestrogeni, non sempre salutare! Attenzione anche alla lecitina di soia, tanta pubblicizzata contro il colesterolo, per la sua potenziale origine da soia geneticamente modificata. Nel latte di soia può essere presente olio di semi di girasole. Leggere etichetta.

 

Latte di riso

Ha il più alto contenuto in carboidrati e il più basso contenuto in proteine e lipidi.

 

Latte di avena

Ha un contenuto ben equilibrato di carboidrati, proteine, lipidi, buon alimento (ricordo che con l’avena si può fare il porridge classica colazione inglese)

 

Latte di mandorle

Il più alto contenuto in grassi omega 3, mentre i carboidrati e le proteine come avena.

 

Latte di farro

Meno carboidrati del latte di riso, proteine ad alto valore biologico con aminoacidi ramificati e fenilalanina, con effetti tonici, adatto a chi ha bisogno di slancio e migliore tono umore. Stessi effetti anti depressivi e contro la stanchezza sono posseduti dal farro in chicchi!

 

 

Le ricette dei latti vegetali

 

Latte di riso

1- mettere in ammollo il riso, 60 grammi in un litro di acqua

2- mettere dopo una ora di ammollo riso e acqua a bollire x 40 minuti 3- frullare acqua e riso fino a ridurre il composto in liquido

4- filtrare tutto in un colino

5- versare il latte di riso ottenuto in un recipiente di vetro e se volete, aggiungete o cannella o vaniglia o altra spezia preferita

6- conservate in frigorifero per il consumo. Il latte di riso contiene la maggiore dose di carboidrati rispetto agli altri cereali!

 

Latte di avena

1- 50 g di avena in 500 ml di acqua, portarla a cottura x 50′

2- frullare fino a poltiglia liquida

3- aggiungere 500 ml di acqua fredda e frullate di nuovo

4- passare il composto in colino, conservare in recipiente di vetro! L’avena È piu’ ricca in proteine e contiene meno carboidrati del riso! Il porridge È una farinata di avena, classica colazione inglese!

 

Latte di farro

Stesso procedimento, 50 g di farro in un litro di acqua, eseguire le stesse azioni come per fare il latte di riso. Ricco in proteine, con aminoacidi essenziali molto utili per tono umore e senso di energia attiva.

 

Latte di miglio

Stesso procedimento latte di farro. Consigliato.

 

Latte di quinoa e di amaranto

Per le loro proteine con tutti gli aminoacidi essenziali!

 

Latte di orzo

A vostra scelta.

 

 

Ciascuna persona può scegliere il suo cereale più adatto alle sue condizioni di salute!

Chi vuole maggiore dose di carboidrati scelga latte di riso, avena. Chi vuole più tono umore e muscolare scelga latte di farro!

Chi vuole più proteine scelga latte di miglio, ma soprattutto di quinoa ed amaranto!

Chi vuole può usare cannella o vaniglia o altra spezia preferita per ottenere un gusto personalizzato.

Consiglio di preparare questi latti vegetali in casa propria, nei latti vegetali in commercio può essere presente aggiunto olio di girasole o altro seme!

Buona giornata in salute.

Perche’ e come si ingrassa: il grasso crea nuovo grasso ogni giorno

Perche’ e come si ingrassa: il grasso crea nuovo grasso ogni giorno

Nel corpo umano la massa proteica domina sulla massa grassa. Con il passare degli anni, però, uomini e donne vanno incontro a una progressiva riduzione delle proteine e a un aumento del grasso corporeo. Una persona può mantenere lo stesso peso, ma cambia la sua composizione corporea. Il processo di invecchiamento consiste nel perdere muscolo, acqua corporea ed incrementare il peso e il volume della massa grassa. Quando il grasso domina sulla parte magra muscolare, siamo al Breakpoint: il punto di rottura, che causa patologie croniche degenerative. Per conoscere la diagnosi della propria composizione corporea, la massa magra e la massa grassa, si può eseguire l’impedenziometria in ogni ospedale e clinica.

Grasso genera grasso, e più grasso viene accumulato e più si tende ad aumentarlo. Si tratta di grasso visibile sulle zone anatomiche e di grasso invisibile perché accumulato nel sangue e negli organi corporei. Con serie ed oggettive difficoltà a recuperare un sano peso forma.

 

GRASSO GENERA NUOVO GRASSO

L’obesità è generata dall’eccessiva presenza di adipociti bianchi, cellule deputate a stoccare al loro interno l’eccesso dei grassi alimentari. All’interno degli adipociti bianchi arrivano molecole lipidiche, non certo le calorie!

Gli adipociti bianchi si formano dai pre-adipociti, che a loro volta si formano dalle cellule staminali mesenchimali. Queste sono le cellule madri dalle quali si possono avere vari tipi istologici di cellule: miociti (muscolo), fibroblasti (tessuto connettivo), osteociti (osso)… Gli adipociti non hanno mitosi, cioè un adipocita non si divide per formare un nuovo adipocita. Le altre cellule hanno mitosi.

Quando una persona mangia un eccesso di lipidi e di carboidrati glicemici, che si possono trasformare nel fegato in grassi saturi, l’organismo deve gestire un eccesso di acidi grassi da stoccare all’interno degli adipociti esistenti in quel momento nel proprio organismo.

Gli acidi grassi entrano all’interno degli adipociti, che aumentano di volume. Questa condizione si chiama IPERTROFIA degli adipociti.

 

VOLUME ADIPOCITI: IPERTROFIA

Il continuo stoccaggio degli acidi grassi all’interno fa aumentare il volume degli adipociti fino ad una dimensione critica, oltre la quale non si può andare perché l’adipocita esploderebbe come un palloncino troppo pieno di aria! La Natura ha protetto gli adipociti perché sono sede di energia per tutte le cellule del corpo umano.

Le cellule umane devono avere un rifornimento costante e continuo di energia, indipendentemente dai nostri singoli atti alimentari. Quindi raggiunta la dimensione critica, l’adipocita modifica il suo assetto genico, la sua sintesi proteica e comincia a produrre nuove proteine: le citochine (TNF alfa, Interleuchina 6 e altre). Sono proteine infiammatorie, escono dall’interno degli adipociti, agiscono nel tessuto connettivo dell’organo adiposo.

Hanno lo scopo di bloccare l’entrata degli acidi grassi all’interno degli adipociti al fine di non farli “esplodere”! Gli adipociti sono colpiti da obesità cellulare: definita come eccesso di acidi grassi saturi intracellulari.

La obesità cellulare precede e condiziona la formazione della obesità anatomica che si vede perché compare nelle classiche zone corporee: addome per uomini e donne in menopausa, glutei, cosce, gambe per le donne in età fertile. In questa condizione scatta la formazione di nuovo grasso. Cioè la persona “parte” verso l’accumulo di grasso corporeo.

 

NUMERO ADIPOCITI: IPERPLASIA

Le citochine agiscono sui pre-adipociti che si trasformano in adipociti in grado di accumulare gli acidi grassi che ogni giorno arrivano con un’errata alimentazione. I nuovi adipociti vanno incontro allo stesso percorso, accumulano lipidi al loro interno (obesità cellulare). Ma c’è di più! Le citochine, l’insulina, l’eccesso di acidi grassi saturi alimentari stimolano le cellule staminali mesenchimali presenti nel tessuto adiposo, che si trasformano in nuovi pre-adipociti e poi in adipociti. Questa situazione si chiama IPERPLASIA. Il numero degli adipociti in grado di stoccare acidi grassi saturi aumenta giorno dopo giorno. È un silenzioso, continuo processo di accumulo che porta ad aumentare giorno dopo giorno la massa adiposa e il peso corporeo.

Poiché gli adipociti sono cellule perenni, un adipocita può vivere per decenni nel tessuto adiposo una volta formato. Controllare l’introito alimentare, con una dieta, può ridurre il volume dell’adipocita, ma il numero degli adipociti resta fisso nel tempo. Sta qui il fallimento delle diete ipocaloriche.

Possiamo dimagrire svuotando gli adipociti, riducendo il loro volume, ma il loro numero resta. Cosicché quando si ricomincia a mangiare male, essi si riempiono di nuovo e ricompare la obesità ed accumulo di grasso corporeo nelle zone anatomiche deputate per lo stoccaggio dei grassi.

 

DAL GOSSIP DIETETICO ALLA SCIENZA

Bisogna bloccare prima possibile la formazione degli adipociti dalle cellule staminali.

Ogni anno possiamo perdere solo il 10% degli adipociti formati e presenti nel tessuto adiposo. Resta il 90%! Quindi se una persona ha un netto accumulo di massa grassa, ha adipociti grossi, voluminosi, ma ha tanti, troppi adipociti!

Gli adipociti vivi e attivi possono ricevere sempre gli acidi grassi alimentari. Stanno lì, ad aspettare, ma vivi! Pronti ad accumulare di nuovo grasso. Una persona lentamente ritorna ad accumulare grasso e riprende il peso iniziale, perché non ha eliminato i suoi adipociti!

Sta qui il fallimento delle diete ipocaloriche

Un serio programma per recuperare il peso forma e fermare la formazione di nuovi adipociti è basato su due obbiettivi, agendo sul volume e sul numero degli adipociti bianchi:

1- obiettivo iniziale: ridurre il volume degli adipociti, bloccando il processo infiammatorio del tessuto adiposo bianco

2 – obiettivo finale: ridurre il numero degli adipociti bianchi, riducendo la produzione di citochine infiammatorie e la conseguente infiammazione del tessuto adiposo; si può dimagrire solo con un tessuto adiposo sano e non infiammato;

Questo programma può essere monitorizzato attraverso la ricerca nel sangue della proteina c reattiva.

GRASSO CORPOREO e CUORE

Valori della proteina c reattiva superiori a 0.5 mg per 100 ml vuol dire che il volume e il numero degli adipociti sono in piena crescita e che ci si trova davanti a uno stato di infiammazione cronica. Da rimuovere per la salute dell’intero organismo, per la prevenzione del diabete mellito tipo 2, ipertensione arteriosa, patologie cardiache.

In solo in 1 kg di grasso corporeo son presenti circa 10 km di capillari sanguigni.

Pertanto una persona con 10 kg di massa grassa in eccesso, ha circa 30 km di vasi sanguigni in più, dove far scorrere i suoi 5 litri di sangue. Aumenta la pressione arteriosa e il battito cardiaco. Non esiste una obesità sana.

La proteina c reattiva può essere alta anche in chi è magro come peso, ma è metabolicamente obeso! Perché ha un numero minore di adipociti con un volume troppo espanso.

Se si riduce il volume degli adipociti, si riduce anche il valore della proteina c reattiva! Avere valori elevati di proteica c reattiva nel sangue vuol dire essere colpiti a infiammazione sistemica. Il processo di invecchiamento è iniziato ed è un processo infiammatorio cronico sostenuto dalla massa adiposa in eccesso. È difficile arrivare e superare i 90 anni se siamo obesi. Più è alta la massa grassa corporea e più breve sarà la vita. Purtroppo il piacere diventa dispiacere!

Guidare la mano che porta il cibo dal piatto alla bocca vuol dire realizzare una alimentazione consapevole. La salute sta nel piatto.

Buona giornata in salute.

 

Intestino e la farina Manitoba

Intestino e la farina Manitoba

In ogni casa è presente la farina Manitoba e molte famiglie usano la farina Manitoba senza riflettere sugli effetti che la sua alta dose di glutine produce nell’intestino.

La farina Manitoba è ovunque, ci segue ogni volta che mangiamo!

Uscire di casa al mattino e fare colazione al bar con una brioche o altra pasticceria composta con farina Manitoba non è una saggia scelta di salute. Oppure possiamo mangiarla con una pizza durante il giorno o con gli amici a cena.

E non è una carezza al nostra intestino.

 

Farina forte

La farina Manitoba non è adatta all’intestino.

È una farina di grano tenero (Triticum aestivum) del Nord America. Questo tipo di farina prende il nome dalla zona di produzione dove inizialmente cresceva un grano forte e resistente al freddo: Manitoba, vasta provincia del Canada, che, a sua volta, prende il nome dall’antica tribù Indiana che l’abitava.
È una farina “forte” (in inglese “strength“) per il elevato contenuto in proteine insolubili (glutenina e gliadina).

Per definire la “forza” di una farina si usa il coefficiente “W”: più alto è il valore, più la farina è forte. Una farina debole ha un valore W inferiore a 170 mentre la Manitoba ha un valore W superiore a 350.

Attualmente si definiscono come Manitoba tutte le farine con W superiore a 350, qualsiasi sia la zona di produzione e la varietà di grano con la quale viene ottenuta la farina.

La caratteristica principale di questa farina è di contenere una grossa quantità di proteine insolubili (glutenina e gliadina) che, a contatto con acqua o altro liquido nella fase d’impasto, produce glutine. Il glutine forma una tenace rete che, negli impasti lievitati trattiene i gas della lievitazione permettendo un notevole sviluppo del prodotto durante la cottura; nel caso delle paste alimentari trattiene invece gli amidi che renderebbero collosa la pasta e permette una cottura al dente.

 

Dove si trova

Si trova in confezioni industriali e anche in pacchi per uso domestico. Molte famiglie usano la farina Manitoba senza riflettere sugli effetti che l’alta dose di glutine produce nell’intestino. In Italia, dove per legge la pasta si può produrre esclusivamente con il grano duro, è adoperata nell’industria della pasta all’uovo.

I mulini spesso la adoperano per “tagliare” altre farine, aumentando in questo modo il coefficiente W totale della farina.

L’impasto fatto con la Manitoba risulterà più elastico e più forte, adatto per la lavorazione di pane particolare (baguette francese, panettone e pandoro), della pizza, delle ciaccie o torte al formaggio e di particolari paste alimentari, pani speciali.

 

Seitan e sai…cosa mangi?

La Farina Manitoba viene utilizzata anche come base per la preparazione del SEITAN, alimento che viene anche definito come “Carne Vegan”.

Consiglio ai vegetariani e alle persone che consumano seitan di riflettere su questa loro scelta alimentare. Il seitan è un concentrato di glutine.

Un eccesso di glutine, ripetuto nel tempo, provoca una aggressione ai villi intestinali, che sono le porte attraverso le quali le molecole nutrienti introdotte con la alimentazione entrano o non entrano nel nostro sangue.

Il glutine altera in profondità i villi e i microvilli, gli enterociti della mucosa dell’intestino tenue. Con il tempo e con dosi elevate giornaliere di glutine una persona può sviluppare la celiachia con anticorpi positivi al morbo celiavo (anti gliadina, anti endomisio, anti-transglutaminasi) oppure può andare incontro alla sindrome GLUTEN SENSITIVITY (anticorpi negativi ma sintomi della celiachia).

Consiglio di chiedere al proprio fornaio, pasticciere, pizzaiolo …se usa o non usa farina Manitoba. Se la usa consigliate di smettere l’uso per garantire la salute pubblica.

La salute nasce da un intestino sano.

Buona giornata in salute.

 

I semi della salute: integratori naturali

I semi della salute: integratori naturali

Sono buoni e fanno bene. Trascurati, ma oggi valorizzati. Sono i semi di alcune piante.

Sono stati chiamati “frutta secca” e così le noci, le mandorle sono finite insieme con fichi secchi e uvetta. Insomma una grande confusione, segno di non conoscenza del valore nutrizionale dei semi. Ecco un elenco dei semi più diffusi e disponibili: pinolo, lino, chia, nocciola, noce, pistacchio, canapa, girasole, zucca, mandorla, sesamo, cartamo, cotone, papavero, arachide (tostata ma non salata), psillio, amaranto, quinoa, tamarindo, anguria. Non sono frutti, ma semi!

La frutta secca è ottenuta dai frutti essiccati: fichi secchi, datteri, albicocche, uva, papaya…

 

Questi semi sono alimenti che dopo anni di scarsa considerazione e confuso inserimento in altri gruppi alimentari hanno trovato oggi la loro carta di identità nutrizionale.

 

Oggi sono tutti inseriti in una unica voce alimentare di “semi oleosi”, cioè semi vegetali in grado di produrre olio.

 

Anzi i semi interi hanno un valore nutrizionale superiore al loro olio.

Saggia e sana scelta mangiare ogni giorno una porzione di 20 grammi dei semi più graditi o direttamente oppure assieme in altri alimenti come verdure, yogurt, crema Budwig…, invece di assumere integratori chimici, artificiali, cosi tanto di moda.

 

Le molecole della salute

Da sempre nella dieta mediterranea, oggi i semi sono studiati e riabilitati dalla moderna scienza della alimentazione, che mira allo studio delle loro molecole alimentari e del loro effetto sulla salute e longevità del corpo umano. La conoscenza dei semi è salute. Sempre più numerosi sono gli studi e ricerche scientifiche sul valore nutrizionale dei semi.

 

Le molecole della salute contenute nei semi oleosi sono:

PROTEINE con alto valore biologico, con un particolare aminoacido, ARGININA, essenziale per assicurare una efficiente funzione sull’endotelio vascolare (controllo pressione arteriosa, prevenzione aterosclerosi, efficace microcircolo e nutrizione cellulare), sui neuroni cerebrali, sul sistema genitale.

LIPIDI POLINSATURI con interessanti dosi di omega 3, precursori di EPA e DHA, omega 6.

MINERALI (magnesio e zinco in particolare)

VITAMINE idrosolubili e liposolubili (A, E, K, in piccola parte D)

RIDOTTA DOSE di CARBOIDRATI

BUONA DOSE FIBRA IDROSOLUBILE

PRESENZA di MODULATOTI GENICI (molecole capaci di agire sul DNA cellulare).

 

 

Ciascun seme ha la sua carta di identità nutrizionale.

 

Noci

Le noci hanno il più alto contenuto in omega-3, che nell’organismo producono le frazioni omega-3 EPA e DHA, essenziali per ridurre il rischio di patologie cardiovascolari. Le noci possono sostituire il pesce in chi non introduce questo alimento, per assumere la giusta dose giornaliera di omega 3. È consigliato un consumo di 2-3 noci al giorno. Le noci hanno il più alto potere anti ossidante (Unità ORAC).

Le noci contengono un aminoacido valido: l’arginina!

 

Mandorle

Possono essere consumate come semi, oppure come latte oppure come olio. Contengono dosi generose di proteine, magnesio, omega -3, vitamina E, vitamina B2 rame e manganese, elevata fibra alimentare. Grandi virtù presenta l’olio, che combatte pelle secca e smagliature, nutre i capelli aridi e secchi e previene le ragadi al capezzolo durante l’allattamento.

 

Nocciole

Si distinguono dagli altri semi oleosi per il ricco contenuto di vitamine B1, A, C ed E. Sono un’ottima fonte di fitosteroli, sostanze ritenute importanti nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Le nocciole possiedono un netto potere anti ossidante.

 

Pistacchi

Ottimo valore anti ossidante, alcalinizzante e notevoli quantità di vitamina B6 e rame. Buona dose di aminoacidi ramificati, utili nella attività motoria e sportiva

 

Arachidi

In realtà è un legume, ma sempre considerato un seme oleoso: contiene ottima dose di proteine con aminoacidi attivi sul tono dell’umore come fenilalanina e triptofano, vitamina E, B3 (niacina), manganese, magnesio. Ottimo è anche il contenuto in fibra con prevalente frazione insolubile

 

Sesamo

Elevato potere anti ossidante, interessanti quantità di magnesio, calcio, ferro, fosforo, manganese, zinco e moltissimo rame ed omega-3. Si presta molto come ingrediente aggiuntivo del pane, prodotti da forno, yogurt…

 

Pinoli

Sono i semi più ricchi proteine, contengono la più alta dose di arginina, aminoacido fondamentale per una efficiente attività neuronale, sessuale, per la produzione di ossido nitrico protettivo del sistema vascolare, buona dose di omega-3, vitamina B1, magnesio, fosforo, rame e manganese.

 

Semi girasole

È il seme indicato a chi fa attività motoria e sportiva per è il più ricco in magnesio, tra i più ricchi in proteine con il più alto contenuto in aminoacidi ramificati: il girasole è indicato più come seme che come olio di girasole; i semi di girasole sono ottimi nel muesli del mattino o come ingrediente aggiuntivo del pane o altri prodotto da forno o in insalate, buona dose di omega-3 ed omega-6, vitamine B1 e B6, fosforo, manganese, rame, selenio.

 

Semi zucca

Sono i semi con la migliore azione alcalinizzante, possiedono ottima azione anti ossidante, sono i semi con la più alta dose di carboidrati; contengono ferro, fosforo, magnesio, manganese, rame.

 

Semi lino

Soni i semi con la dose più alta di omega-3, contengono interessanti dosi di fosforo, magnesio, manganese e rame, vanno tritati prima di essere ingeriti per ottenere luna migliore liberazione dei suoi principi attivi, altrimenti interi potrebbero essere espulsi praticamente intatti, quindi inutili. Il lino va utilizzato più come olio che come seme integrale. L’olio di semi di lino, invece, per essere efficace deve essere spremuto con tecniche particolari e conservato in frigo (al buio e al freddo) per evitare irrancidimento e degradazione che lo rendono inutile e produttore di radicali liberi, dunque difficile da trovare di buona qualità.

 

SEMI CHIA

Sono semi ricchi in carboidrati non glicemici, fibra alimentare idrosolubile, tra i più ricchi in acidi grassi polinsaturi, tra i minerali: fosforo, zinco, manganese, rame, calcio.[/vc_column_text][vc_empty_space image_repeat=”no-repeat”][vc_column_text]

Buona giornata in salute.

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