Alimentazione e pressione arteriosa

Alimentazione e pressione arteriosa

Con il semplice gesto di porre i quattro polpastrelli della mano direttamente sulla parte inferiore del polso, dove passa l’arteria radiale, si può contare il numero dei battiti cardiaci al minuto!

Con il passare degli anni il battito cardiaco aumenta.

È salutare avere, a riposo, una frequenza cardiaca tra 50 – 60 battiti al minuto. Con questa frequenza il cuore batte in un giorno circa 70 – 80 mila volte.

Quando si va sopra i 70 battiti al minuto, il cuore “corre” oltre a 100 mila battiti in una giornata.

Il cuore pompa in una giornata circa 8 – 9000 litri di sangue.

Più è alto il battito cardiaco a riposo, più il cuore è impegnato; invecchia e degenera prima.

1 kg GRASSO CONTIENE 3 km CAPILLARI

L’eccesso di peso corporeo, con accumulo di massa grassa, è una delle cause più importanti e più frequenti dell’aumento della frequenza cardiaca.

Un chilo di grasso corporeo contiene circa 3 Km di capillari.

Pertanto una persona che ha 10 Kg di massa grassa in eccesso ha almeno 30 Km di vasi sanguigni in più dove scorre il suo sangue.

Vuol dire possedere un “letto vascolare” più vasto, di circa 30 Km, in più rispetto al sistema circolatorio costituzionale, dove il sangue deve passare spinto avanti dal cuore!

Questa condizione fa aumentare la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa e il lavoro del cuore, portando a malattie del cuore e dell’intero apparato circolatorio.

Dimagrire vuol dire perdere massa grassa e con essa ridurre l’eccessivo letto vascolare, proteggendo il cuore.

Dimagrire fa diminuire la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa e il lavoro cardiaco.

Il numero dei battiti al minuto è un buon indicatore del proprio stato di salute, da non sottovalutare!

 

 

PRESSIONE ARTERIOSA

Ciascuno di noi ha la sua pressione arteriosa, che varia con l’età e peso corporeo.

Occorre misurare la propria pressione arteriosa al mattino prima di fare colazione, tra le 6 – 9, prima di prendere farmaci.

In questo orario la pressione del sangue può raggiungere i valori più alti della giornata.

I valori non dovrebbero superare i 140 mm Hg pressione sistolica “la massima” e 90 mm Hg diastolica “la minima”.

La pressione arteriosa è la forza esercitata dal sangue sulle pareti delle arterie.

Ciascuno di noi ha 5 litri di sangue e il percorso che il nostro sangue deve fare partendo e ritornando al cuore è di 96 mila Km.

E questo percorso viene realizzato migliaia di volte durante la giornata.

Si chiama circolazione perché il sangue parte da un punto, il cuore e ritorna nello stesso punto di partenza.

La ipertensione arteriosa nasce ogni giorno sulle nostre tavole. La prima prevenzione contro valori elevati di pressione arteriosa la si fa in tavola ogni giorno. La salute delle arterie e del cuore sta nel nostro piatto quotidiano.

Valori elevati di pressione causano un processo di cedimento su vari organi vitali: cervello, rene, occhio, intero sistema vascolare con comparsa e diffusione di aterosclerosi a causa della compromissione dell’endotelio, particolare tessuto che riveste l’interno delle arterie, capillari e vene!

 

 

CAUSE PRESSIONE ALTA

Il sovrappeso e la obesità possono far aumentare la pressione arteriosa per tre cause:

  1. Aumento “letto circolatorio”
  2. Variazione composizione corporea con incremento massa grassa
  3. Secrezione di ormoni condizionanti pressione arteriosa.

 

1 – L’eccesso di grasso aumenta il cammino del sangue che deve fare ogni giorno all’interno del sistema cardio-circolatorio, causando un aumento della pressione arteriosa e del lavoro che il cuore deve assicurare! La massa grassa corporea determina la lunghezza della rete circolatoria.

 

2 – Una persona in sovrappeso ed obesa ha modificato la sua composizione corporea con incremento della massa grassa e perdita di massa magra muscolare, con incremento di un maggior volume di acqua all’interno del sistema cardio-circolatorio, che causa un aumento della pressione arteriosa nelle arterie e comparsa di capillari, vene varicose nella parte venosa.

 

3 – Inoltre la massa grassa produce ormoni che condizionano il valore della pressione arteriosa.

Se si abbassa la pressione arteriosa, si riduce il rischio di avere un infarto e un ictus cerebrale.

Dimagrire vuol dire ridurre la pressione arteriosa.

Valori alti di pressione sono associati a sovrappeso, obesità e soprattutto ad un vistoso accumulo di grasso addominale. Il grasso addominale è il più pericoloso per la salute!

Buona giornata in salute.

La nutrizione molecolare: dalle calorie alle molecole

La nutrizione molecolare: dalle calorie alle molecole

Intervento di Pier Luigi Rossi al convegno Alimentazione e Anima, organizzato da AnimaEventi.com a Milano il 27 settembre 2015.

 

Il tema dell’intervento è “La nutrizione molecolare: dalle calorie alle molecole“.

 

Tra gli argomenti del video:

La medicina sta subendo un profondo cambiamento.

La medicina della sintomatologia si basa sui segni e sui sintomi, ed è fondamento dello sviluppo e del consumo della farmacologia.

Il mondo della nutrizione sta cambiando velocemente. È in atto un cambiamento di paradigma che ci fa passare dalla medicina della sintomatologia alla medicina della consapevolezza.

Ogni volta che mangiamo qualcosa, la composizione del nostro sangue cambia. Basarsi sulle calorie non ha senso, perché sono le molecole del cibo a determinare la reazione del corpo.

Non tutto il cibo dà energia, come il ferro, il calcio, la fibra, certi modulatori genici… quindi non ha senso usare il concetto calorico legato all’energia.

Noi non mangiamo le calorie ma mangiamo le molecole.

Il corpo umano non agisce in base a schemi lineari perché non è una macchina. Il principio che per abbassare il colesterolo bisogna mangiare senza colesterolo, è un principio “lineare” che induce in errore.

Avere una visione sistemica significa invece che teniamo conto delle numerose reazioni biochimiche che reagiscono fra di loro.

Fin tanto che il cibo rimane nell’intestino, avremo un microbiota che digerisce a sua volta i nostri scarti e controlla l’intero organismo.

La genomica nutrizionale è l’effetto che le molecole contenute negli elementi effettuano sul DNA.

Nelle nostre cellule ci sono i cromosomi e poi il DNA. Le molecole agiscono poi su una parte del DNA determinando l’espressione. Con una molecola “buona” abbiamo un’attivazione positiva, viceversa sarà un’attivazione negativa.

Non esiste una sola persona che abbia il DNA uguale a un’altra. Significa che non esiste una sola reazione al cibo che sia uguale a un’altra, anche se il cibo di per sé è il medesimo per tutti. Ciascuno ha il suo intestino, la sua capacità di assorbimento, le sue reazioni.

Il linguaggio del DNA si attiva grazie alle proteine.

Il cibo non apporta calorie, ma piuttosto molecole. Nessuna caloria agisce sul DNA, ma le molecole sì!

Gli alimenti di origine animali e ricchi di acidi grassi saturi, svolgono una espressione genomica negativa.

Un’alimentazione prevalentemente vegana è più confacente al corpo umano.

Essere onnivori non significa che siamo obbligati a mangiare carne, ma che ci siamo adattati a mangiarla.

Mangiare dovrebbe essere considerato come un atto ambientale. Se mangiamo in un modo o nell’altro, orientiamo il tipo di produzione del mercato.

Produzione agroalimentare intensiva e l’allevamento intensivo fa sì che le fonti di cibo siano sempre più povere perché i principi nutritivi delle molecole ne vengono condizionati.

Da dove viene la farina che compriamo? A parte le micotossine, il 70% delle farine usate per i prodotti alimentari sono estere.

I grani moderni hanno una resa maggiore, ma qualitativamente sono meno nutrienti. Si è sacrificata la quantità per qualità.

Confrontando un grano antico con uno moderno, si vede che il primo aveva una capacità nutritiva superiore, cioè agivano più specificatamente e positivamante sul DNA.

Le malattie autoimmuni e le problematiche di permeabilità intestinale aumenteranno sempre di più a causa dell’aumento di glutine immesso nelle farine moderne.

 

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Il metodo molecolare di alimentazione consapevole

Il metodo molecolare di alimentazione consapevole

Il metodo “molecolare” di alimentazione consapevole si basa sulla conoscenza delle molecole nutrienti contenute negli alimenti e vuole superare lo schema dietetico basato sulle Calorie giornaliere. Le principali molecole alimentari sono ossigeno, carboidrati, proteine, lipidi, vitamine, minerali, acqua, fibra alimentare, molecole attive sul DNA (modulatori genici).

La qualità molecolare degli alimenti, cioè la loro diversa composizione in principi nutritivi, condiziona il metabolismo cellulare, il profilo ormonale, la modulazione genica di una persona, quindi il suo peso corporeo e il suo stato di salute.

Ciascuna persona deve essere consapevole di “quali molecole” sta mangiando. Per questa motivazione il metodo si chiama “molecolare” per le molecole (nutrienti contenute nei singoli alimenti) e “alimentazione consapevole”, perché la persona guida la propria mano nella scelta del “suo” cibo!

Il metodo molecolare di alimentazione consapevole vuole andare oltre alla dieta ipocalorica per recuperare l’antico e vero significato della parola greca “diaita”: stile di vita e di alimentazione!

Dalla dieta intesa e vissuta nella attuale cultura come riduzione, taglio delle Calorie giornaliere al metodo molecolare, non limitato e circoscritto nel tempo, ma un metodo di alimentazione che può essere realizzato sempre!

Non si mangia solo per dimagrire e il corpo umano non vive solo di Calorie.

Passare dalla dieta ipocalorica al metodo molecolare di alimentazione consapevole vuol dire scegliere un modello culturale, comportamentale e scientifico alternativo al calcolo giornaliero delle calorie.

Questa metodologia vuole realizzare nell’alimentazione giornaliera il concetto scientifico di passare dalle CALORIE alle MOLECOLE, attuando riflessioni biologiche e ormonali.

La logica della dieta ipocalorica è temporanea, limitata ad un periodo di tempo e finalizzata solo alla perdita di peso.  Il metodo molecolare è una scelta di alimentazione consapevole, non limitato nel tempo e finalizzato ad acquisire e mantenere un sano stile alimentare nella vita.

Realizzare il metodo molecolare è una scelta consapevole di medicina preventiva.

 

METODO E MODULO DI ALIMENTAZIONE CONSAPEVOLE

Il metodo molecolare vuole realizzare le linee guida nutrizionali, biochimiche, ormonali, geniche sopra descritte. È organizzato con un modulo alimentare composto da quattro giorni con “pasti proteici”, seguiti da un giorno con “pasti glucidici”.  Al termine dei cinque giorni, il modulo si ripropone.  L’indicazione di pasto proteico vuol esprimere il rapporto inverso tra proteine e carboidrati nel singolo pasto: 1 g proteine/0.5 g carboidrati glicemici.  Il pasto glucidico vuole esprimere il rapporto inverso tra carboidrati glicemici e proteine: 1 grammo di carboidrati glicemici / 0,5 g proteine.

La chiave del metodo molecolare è questo rapporto inverso tra carboidrati glicemici e proteine in ogni atto alimentare. Questo rapporto consente di controllare glicemia, insulinemia e lipemia post prandiale, in linea con le considerazioni di fisiologia e biochimica applicate alla nutrizione molecolare, in precedenza riferite.

Il primo obbiettivo del metodo molecolare è la gestione della fase post prandiale, assicurando questi obbiettivi nutrizionali attraverso la scelta degli alimenti e la loro combinazione molecolare:

 

Glicemia: < 130 mg / 100 ml

Insulina: < 60 mUI / L

Lipemia: < 700 mg / 100 ml, con trigliceridi < 150 mg / 100 ml

 

Il modulo giornaliero sia nei giorni con “pasti proteici” sia nei giorni con “pasti glucidici” è articolato in cinque contatti giornalieri con il cibo: colazione, spuntino mattina, pranzo, merenda e cena. Mangiare ogni tre ore consente di governare il livello della glicemia e insulina, nonché influenzare igiene e benessere intestinale contribuendo a migliorare anche le funzioni del microbiota intestinale.

Il corpo umano conosce l’alternarsi della luce e della notte di una giornata. Non conosce la settimana, che è una organizzazione culturale creata per la vita di lavoro e di relazione.

Il metodo molecolare vuole raggiungere, attraverso la scelta degli alimenti composti da specifiche molecole, la gestione di glicemia, insulina, lipemia e modulazione genica sul DNA dopo ogni atto alimentare. La scelta degli alimenti e la loro combinazione molecolare sono due linee guida del metodo molecolare che mira soprattutto alla gestione dell’ormone insulina post prandiale: controllo dell’indice insulinemico quale scelta primaria di medicina preventiva e di recupero di un sano peso forma.

La dose di secrezione pancreatica e il tempo della sua presenza nel sangue condizionano l’attività dell’insulina, che può trasformare la sua azione fisiologica naturale in azione patologica favorente l’accumulo di massa grassa corporea. L’insulina è l’ormone dell’accumulo del dopo pasto.

La sua secrezione può essere determinata dai carboidrati glicemici, dalle proteine con i loro aminoacidi insulinemici, da carenza di fibra alimentare idrosolubile.

Dalle calorie alle molecole. Il nuovo orizzonte della genomica nutrizionale

Dalle calorie alle molecole. Il nuovo orizzonte della genomica nutrizionale

Il grande mondo della nutrizione sta cambiando. Negli ultimi anni, le scoperte sulla genomica nutrizionale hanno dimostrato che gli alimenti che assumiamo ogni giorno attraverso la nutrizione sono in grado di “dialogare” con le cellule e con il nostro patrimonio genetico (DNA), modulando geni in grado di portare l’organismo verso una condizione di salute e di un sano peso corporeo oppure verso condizioni patologiche, di sovrappeso e di obesità.

Il rapido progresso di ricerca nel campo della biologia molecolare sta conducendo la nutrizione, come altre scienze mediche, ad una “rivoluzione copernicana”.

Al centro del sistema biologico umano non ci sono più le CALORIE, ma le MOLECOLE introdotte con la alimentazione giornaliera e con la respirazione. Le principali molecole nutrienti sono l’ossigeno, seguito dall’acqua, carboidrati, proteine, lipidi, vitamine, minerali, fibra alimentare ed altre molecole con azione sui geni, sul DNA.

Un piatto di pasta o una porzione di formaggio possono avere lo stesso numero di calorie, ma i loro diversi principi nutritivi causano reazioni diverse all’interno dell’organismo.

La Nutrizione Molecolare porta alla genomica nutrizionale.

Alimenti di origine vegetale o animale possono esercitare modulazioni geniche positive o negative nel metabolismo cellulare (up oppure down regulation). Ossigeno e agenti biofisici possono svolgere una loro azione genica sul DNA.

Le molecole alimentari esercitano precise azioni sul DNA (genotipo) ottenendo una specifica espressione genica (fenotipo). L’obesità è una patologia fenotipica, generata da una espressione genica condizionata da nutrienti introdotti con l’alimentazione.

Nessuna Caloria agisce sul DNA e non esercita alcuna azione condizionante l’espressione genica e il fenotipo del corpo umano.

La qualità molecolare degli alimenti, cioè la loro diversa composizione in principi nutritivi, condiziona il metabolismo cellulare e il profilo ormonale e genico di un organismo dopo ogni atto alimentare.

Fermarsi a considerare solo l’entrata calorica giornaliera, dimenticando che all’interno delle cellule esistono sistemi biologici gestiti dai geni con il loro DNA è riduttivo e non evidenzia la capacità del corpo umano di resistere all’attuale pressione obesiogena.

“Dalle Calorie alle Molecole” rappresenta pertanto il nuovo orizzonte nel controllo del peso.

 

Dalla medicina della sintomatologia alla medicina della consapevolezza

Dalla medicina della sintomatologia alla medicina della consapevolezza

Colesterolo alto: una compressa di statina; intestino pigro: un lassativo; pressione arteriosa alta: una capsula; artrosi: un’altra pasticca… E così via, per tanti altri sintomi e segni clinici.

Si vive nell’epoca della medicina della sintomatologia. Si curano i sintomi, talvolta senza affrontare e conoscere la causa della malattia da rimuovere per guarire davvero. Ci stiamo trasformando in consumatori di farmaci a vita, giorno dopo giorno.
Il corpo umano è stato ridotto a singole patologie d’organo: cardiologo, ortopedico, ginecologo, grastroenterologo… perdendo l’unità dell’organismo umano.
Si sta perdendo la cornice della grande tradizione di clinica medica italiana di derivazione umanistica, che conosceva la complessità unitaria del corpo umano.
Questo scenario ha generato salute, un aumento nella speranza di vita, un grande sviluppo nel consumo dei farmaci e delle indagine diagnostiche.
Ritengo che occorra passare dalla medicina della sintomatologia alla medicina della consapevolezza. Essere consapevole della propria salute vuol dire essere “padroni” della propria salute.
Essere consapevole vuol dire non delegare ad altri ciò che possiamo fare noi con la nostra volontà. La conoscenza è salute. L’ignoranza, intesa come non conoscenza, è patologia. La malattia è il risultato di una scarsa attenzione verso il proprio corpo. Occorre sviluppare una maggiore attenzione verso la medicina preventiva.

 

CAUSE DI MALATTIE E DI SALUTE

La più moderna ricerca scientifica afferma che le chiavi della salute e della durata della nostra vita dipendono per
– il 30% dalla genetica ereditata dai nostri genitori
– il 20% dal sistema sanitario –
– il 50% dal nostro stile di vita.
L’organizzazione sanitaria (Ospedali, cliniche, medici, farmaci , diagnostica…) interviene solo per il 20% nella determinazione dello stato di salute di una persona, nonostante i grandissimi costi.
Il 30% per mantenere salute e longevità è data dalla genetica avuta dai nostri genitori. Il 50% della nostra salute dipende dai nostri comportamenti giornalieri!
Cioè siamo soprattutto noi a condizionare la salute e la durata della nostra vita. Sono comparse e si diffondono sempre di più le “malattie comportamentali” generate da comportamenti aggressivi contro il proprio corpo: cattiva alimentazione, fumo, alcool, stress, grave perdita di muscolo per scarsa attività motoria, droga, inquinamento ambientale. La malattia nasce da una scarsa attenzione verso il proprio corpo. Quindi sta a ciascuno di noi guidare, gestire la propria salute in modo consapevole, senza delegare ad altri ciò che possiamo fare noi con la nostra volontà e conoscenza dei rischi per le malattie.

 

ECOLOGIA DELLA SALUTE

Con la nostra volontà decidiamo per il 50% il nostro stato di salute!
Significa essere sani per scelta e realizzare la medicina della consapevolezza, cioè non delegare solo ai farmaci, ai medici, alla diagnostica scientifica ciò che possiamo fare noi in ogni giorno della nostra vita. È una rivoluzione di pensiero e di organizzazione sanitaria, di sistema di produzione agro-alimentare, di sistema economico produttivo e di vita giornaliera! Significa uscire dalla cultura della “delega” ad altri della nostra salute e tornare alla riappropriazione totale della responsabilità dello stato di salute soggettiva.
Assumere questo punto di relatività di osservazione della nostra salute vuol dire cambiare del tutto la prospettiva con cui si guarda al nostro organismo, significa avere un approccio preventivo, “ecologico”, di conoscenza e di rispetto della nostra “casa” anatomica.

 

A TAVOLA LA PRIMA PREVENZIONE

Applicare la medicina della consapevolezza richiede informazione e conoscenza sulla fisiologia, sulla biochimica e su quanto altro è necessario conoscere sul proprio corpo. Essa fa emergere una domanda scientifica di conoscenza diretta sul funzionamento fisiologico e patologico del nostro corpo.
Tutta la divulgazione medica presente nei mass media in questi anni nasce da questa domanda di conoscenza scientifica. Una sana alimentazione svolge un ruolo primario nella moderna coscienza della medicina della consapevolezza. Per questo motivo la nutrizione ha assunto una netta centralità nel condizionare la salute di ciascuno di noi. Avviene a tavola la prima prevenzione contro patologie degenerative e contro i tumori.
Concentriamo la nostra attenzione su alcuni check-up mirati e finalizzati alla conoscenza della funzionalità del nostro organismo per prevenire l’invecchiamento metabolico–ormonale.
Non basta eseguire analisi per prevenire il decadimento fisico e metabolico-ormonale, occorre scegliere precise analisi e non altre!